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psicologo avezzano
Dott.ssa Maria Libera Tanese
Psicologa - Psicoterapeuta
8 passi per
elaborare il lutto
La perdita di una persona cara rappresenta uno degli eventi più dolorosi nella vita di un uomo e provoca un cambiamento talmente sconvolgente da richiedere una riorganizzazione delle priorità personali e l’acquisizione di nuove importanti capacità e ruoli.
Raramente il dolore ha un inizio, un decorso e una fine chiari e prevedibili. A seconda della forza del legame, la sofferenza può essere più o meno permanente: le persone che hanno perso un coniuge o un figlio spesso riferiscono, al di là del tempo che passa, un dolore lancinante ed insuperabile. Tuttavia, anche se persiste, il dolore per la perdita di una persona cara si affievolisce e cambia nel tempo, in base a diversi fattori, tra i quali, lo stile di personalità, il supporto che si riceve dall’ambiente circostante e la realtà socio-culturale in cui si è inseriti.
La più famosa teorizzazione delle fasi di elaborazione del lutto è quella della psichiatra svizzera Elisabeth Kubler-Ross. Dal momento che le emozioni non seguono regole precise, il suo è un modello a cinque fasi, e non stadi, per cui le fasi possono alternarsi o presentarsi più volte nel corso del tempo. Secondo l'autrice, c'è una fase di NEGAZIONE, durante la quale la persona non accetta la perdita della persona cara molto probabilmente per proteggersi dal vortice emotivo che ne deriva. Un ulteriore fase è quella della RABBIA, in cui si manifestano emozioni forti quali rabbia e paura, rivolte verso i familiari, Dio e talvolta anche verso la stessa persona defunta. Tale fase è un momento critico che può rappresentare sia il momento di massima richiesta di aiuto, ma anche il momento del rifiuto, della chiusura e del ritiro in sé. Nell'elaborazione del lutto, secondo l'autrice, c'è anche una fase di NEGOZIAZIONE, in cui la persona inizia a valutare in quali progetti investire le proprie energie, per riprendere il controllo della propria vita. Esiste anche la triste fase della DEPRESSIONE, che rappresenta un momento nel quale la persona si arrende all'evento razionalmente ed emotivamente. L'ultima fase proposta è quella dell'ACCETTAZIONE, che corrisponde all'elaborazione dell’accaduto e all'accettazione della nuova condizione.
A sostegno di quanto teorizzato dalla Kubler-Ross, si può affermare che sono innumerevoli le emozioni che caratterizzano l’esperienza del lutto. Purtroppo, però, non sempre e non per tutti è possibile il compimento del processo di elaborazione del lutto in tempi rapidi e in senso positivo; talvolta si può restare bloccati per lungo tempo, senza riuscire ad accettare l’accaduto e senza poter vivere serenamente il cammino della propria vita. Come si è visto, vivere un lutto implica la necessità di dover affrontare una vasta gamma di sensazioni negative, che riguardano il dolore, la tristezza e la disperazione. Questo dolore è talmente forte che spesso si tende a chiuderlo in un cassetto, negando l’accaduto; tuttavia, in tal modo si ottiene l’effetto contrario, con un incremento della tensione psicologica e un rallentamento nel processo di elaborazione.
Quali sono allora i passi indispensabili per giungere all’elaborazione dell’esperienza di perdita? Di seguito alcuni suggerimenti utili.
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PRENDERE CONSAPEVOLEZZA DELLE PROPRIE EMOZIONI. Potrebbe essere utile annotare in un diario tutto ciò che si prova e i pensieri che accompagnano tali stati d’animo; questo permetterà di constatare come cambiano nel tempo le emozioni ed i pensieri nei confronti dell’esperienza di perdita.
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CONDIVIDERE IL DOLORE. Non bisogna dimenticare che anche gli altri famigliari stanno soffrendo per la stessa esperienza, quindi non ci si deve sentire soli nel dolore. Tuttavia, si sconsiglia di confidare i propri vissuti ad una persona emotivamente coinvolta nella situazione, in quanto la sofferenza potrebbe renderla poco incline all’ascolto; al contrario, risulta maggiormente utile e confortante confrontarsi con una persona estranea all’esperienza di perdita.
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PRENDERSI CURA DI SÈ. Non bisogna assolutamente lasciarsi andare fisicamente. È molto importante mangiare e riposare, cercando di evitare un uso eccessivo di sonniferi, i quali a lungo andare possono creare assuefazione e dipendenza. È consigliabile fare un pò di esercizio fisico e stare con la gente, per non chiudersi in solitudine nelle pareti domestiche.
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ARRENDERSI DI FRONTE ALLA SPIACEVOLE REALTÀ. È necessario accettare quello che è accaduto, anche se è del tutto spiacevole. Riconoscere la propria impotenza di fronte a questo inevitabile fenomeno del ciclo della vita, permetterà alla persona di vivere l’esperienza di perdita come una “tappa del percorso” da cui ripartire con maggiore consapevolezza e forza, e non come “capolinea della propria esistenza”.
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MANTENERE VIVO IL RICORDO DELLA PERSONA DEFUNTA. Va assolutamente ricordato che il lutto non implica la rottura del legame. Continuare a parlare della persona amata e ripercorrere i ricordi dei bei momenti vissuti insieme è sicuramente doloroso, ma aiuterà a sentire l’importanza della vita condivisa.
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FREQUENTARE LA COMUNITA' RELIGIOSA ALLA QUALE SI APPARTIENE. Alcuni studi hanno dimostrato come le pratiche spirituali-religiose (come i rituali al momento del decesso, la sepoltura, la visita ai cimiteri, la preghiera e la meditazione) tendano ad agevolare la persona nel corso del lutto, facilitando l’elaborazione delle emozioni, rafforzando il senso di identità e le relazioni sociali.
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NON PRECIPITARSI A PRENDERE DECISIONI IMPORTANTI. È necessario prima di tutto fare i conti con la situazione presente, così radicalmente diversa rispetto al passato, e poi decidere le cose da intraprendere e modificare. Per cambiare casa, lavoro, iniziare nuovi rapporti, bisogna aspettare di sentirsi pronti e di essere in grado di decidere con maggiore serenità.
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ACCETTARE I PROPRI LIMITI E CHIEDERE AIUTO AD UNO SPECIALISTA. Quando si percepisce un’enorme difficoltà in tale processo di “ricostruzione del sé”, è consigliabile la consultazione di uno Psicologo, che potrà aiutare la persona a riconoscere le emozioni, liberarsi dal senso di colpa e accompagnarla nel processo di elaborazione del lutto. L’esito positivo di tale percorso permetterà alla persona affranta di trovare nuove energie vitali e di poter proseguire il proprio percorso di vita, che si era dolorosamente arrestato.
Dott.ssa Maria Libera Tanese